01/12/11

Vecchi o stupidi?

Ho letto un articolo molto interessante su LaVoce.info nel quale si parla della possibilità di introdurre una ponderazione del voto inversamente proporzionale all'età (il voto dei più giovani avrebbe un peso superiore rispetto a quello degli anziani), in modo da risolvere il problema relativo all'invecchiamento della popolazione italiana e la conseguente miopia che ne deriva. Difatti si argomenta parlando del fatto che un voto espresso da una persona più anziana favorisca idee politiche aventi impatto solamente in un prossimo futuro senza preoccuparsi del lungo periodo. A mio parere l'opinabilità di questo discorso si basa sopratutto su una questione, ovvero il fatto che molti anziani non siano così egoisti come si crede, ma che invece, tantopiù verso il termine della propria vita, vogliano lasciare qualcosa di positivo alle future generazioni.
Una ponderazione che invece ritengo più interessante, potrebbe essere quella relativa alla conoscenza o meno della materia politica e istituzionale sulla quale ci si esprime durante le tornate elettorali. La domanda che in sostanza mi pongo è la seguente: è giusto che il voto di una persona che si interessa di politica, si informa e approfondisce le questioni più importanti relative alla crescita del paese valga esattamente quanto quello di un qualsiasi ultras dell'Inter (senza nessun rispetto per quest'ultima) razzista e xenofobo solo per sentito dire, che non saprebbe rispondere a chi gli chieda il nome dell'attuale Presidente della Repubblica?


AV

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